A Catania sequestrati beni per 500 mila euro

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La Direzione Investigativa Antimafia di Catania ha sequestrato un patrimonio costituito da diversi conti correnti, immobili, autovetture, motoveicoli ed una ditta individuale per un valore di circa cinquecento mila euro a Gaetano Giacomo Ursino. Il sequestro scaturisce da un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catania che ha accolto la proposta avanzata dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia.

Ursino era stato tratto in arresto nel 2011 dagli agenti del Centro Operativo D.I.A. di Catania nell’ambito dell’Operazione di Polizia denominata “Gibel”, insieme ad altri quattro soggetti, tutti accusati di appartenere all’associazione di stampo mafioso promossa e diretta Giuseppe Madonia, affiliata all’organizzazione denominata “Cosa Nostra”, costituita da “famiglie” operanti nelle varie zone del territorio siciliano, tra le quali la provincia Etnea.

I presunti fatti emergevano nell’ambito di una attività di indagine iniziata nel febbraio del 2008 nei confronti di Lucio Tusa, soggetto già condannato quale componente della “famiglia” mafiosa di Caltanissetta facente capo a Giuseppe Madonia, del quale è, peraltro, nipote. Attese le vicende giudiziarie di Ursino, sono state svolte indagini di natura economico-finanzaria e patrimoniale dalla Direzione Investigativa Antimafia, riguardanti il periodo 1996 – 2012, volte a rilevare la capacità reddituale di Ursino e del suo nucleo familiare, che hanno evidenziato palesi profili sperequativi tra i redditi dichiarati ed il patrimonio posseduto di Ursino. Il provvedimento di sequestro, emesso dal Tribunale di Catania, ha interessato due immobili siti nel comune Etneo, autoveicoli e motoveicoli, conti correnti bancari e postali ed una ditta individuale, per un valore complessivo di circa cinquecento mila euro.

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